15 febbraio 2010

Lasciare il porto della propria casa

Barca ormeggiata al porticciolo della Isola Bella nel Lago Maggiore

Se te ne stai sempre chiuso nella stessa stanza - nella stessa città, nello stesso luogo, nella stessa azienda - sarà difficile incontrare qualcosa di nuovo.

Approdare ad una mentalità nuova, sfruttare capacità e competenze rimaste ancora seppellite, incontrare visi e volti sconosciuti ritrovando nei loro, i tuoi - i miei - giorni, nelle loro storie le tue - le mie - avventure, nelle loro esperienze le mie - le tue - esperienze.

La vita è un continuo dinamismo, un continuo moto perpetuo. Occorre evitare di farla diventare una palude melmosa nella quale non si riesce più a muovere un passo in nessuna direzione e non "nella direzione giusta", ma proprio in nessuna direzione. Eppure non è così facile mantenerla fresca e viva, non è affatto banale perchè per fare ciò occorre un lavoro quotidiano, un'attenzione giornaliera all'odore ch'essa emana, un occhio sempre vigile che non si stanca mai di osservarsi, correggersi, interrogarsi.

E poi fare un bel tuffo nei profumi e nei colori, quelli veri, quelli che profondamente riempiono l'esistenza umana di quel qualcosa di diverso che fa davvero ringraziare, nonostante le difficoltà, di essere al mondo a fare qualcosa, di farne parte, di esserne un piccolissimo pezzettino incasinato.

A volte è decisamente necessario lasciare tutto! Portare il minimo indispensabile con se - sapendo che tutto ciò di cui avremo bisogno lo troveremo là dove siamo diretti  - e lasciare quel che abbiamo per andare incontro a qualcosa di nuovo. Lasciare il porto delle nostre sicurezze per dirigersi verso qualcosa che non conosciamo, godendosi il viaggio, standosene tranquilli, godendosi il sole ed il paesaggio assieme a chi incontriamo e a chi, in qualche modo, vorrà condividerlo con noi.

Salpare su una barca che non è la nostra, per acque di cui non conosciamo le profondità nè l'ampiezza, lasciando che qualcuno guidi e non certo senza pagare il nostro biglietto d'imbarco: ma ben poca cosa è il costo del biglietto rispetto a quel che vediamo e scopriamo - di noi, degli altri e del mondo - ben poca cosa rispetto a ciò di bello che possiamo vedere ed incontrare!

Lasciare un luogo vuol dire abbandonarne la mentalità ma a volte quella certa mentalità ti si attacca addosso e te la porti sempre con te, dovunque vai. Lasciare un luogo vuol dire anche lasciare un po' di se stessi: un po' della propria mentalità vecchia - lasciarla là dove siamo stati accolti o usati - lasciare alcune cose brutte di noi, lasciare un po' di sorrisi, qualche delusione, qualche abbraccio, le risate con gli amici, gli schiamazzi delle cene festose nel vino. Lasciare tutto questo un po' là, sulla terra ferma. E abbandonarli là, incustoditi, affidandoli al vento.

Perchè per salire in barca non ci si possono portare le valigie perchè lo spazio è poco e proprio non c'è posto. Ma questa che, per un viaggiatore preoccupato sembra una cosa grave da sopportare, è in realtà una gran fortuna per un viaggiatore spensierato che sa che non avrà bisogno di molti oggetti nel tragitto - meno roba hai e meno devi stare sempre a sorvegliarla per evitare che ti derubino! Inutile portarsi appresso pesi inutili che non si smuovono se non a spingerli sudando con tutta la propria forza: essere leggeri - dentro e fuori - è la miglior cosa possibile quando si viaggia così che la nostra attenzione non sia posta su ciò che ci trasciniamo dietro, ma su ciò che abbiamo la possibilità di abbracciare ed incontrare nei prossimi passi.

Bisogna essere leggeri, per muoversi bene nell'acqua. La leggerezza del cuore apre mille porte, la semplicità è il miglior dono che si possa ricevere da Dio ed il più bel dono che gli altri ci possono offrire sul cammino offrendo pure a noi, semplicemente, la possibilità di ricambiare quel poco che assieme, possiamo condividere - che è tutto quel che abbiamo!

E partire, partire, viaggiare, viaggiare. E partire, partire, arrivare e partire.

2 commenti:

  1. Il peso più grande che ci portiamo dietro sono le nostre paure e le nostre abitudini, che ci incatenano! Quello che hai scritto è assolutamente vero; basterebbe lasciare tutto, di tanto in tanto, per apprezzare pienamente il nostro essere vivi....per capire che quello che conta è già dentro di noi, e non abbiamo bisogno di molto altro per essere felici!
    Un saluto.

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  2. @Mr.Loto: eh si... non è sempre facile viverlo... però dentro abbiamo una bella scorta di molte cose necessarie! :) Grazie per continuare a passare di qua, mi fa piacere!

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