5 aprile 2012

Cogliere le vere opportunità della vita senza indugio quando si presentano e darsi "le giuste priorità"

Le vere opportunità da cogliere
Sì è vero di cose importanti ce ne sono molte. Ma ce ne sono alcune, che sono ancora - e direi "ancora molto" - più importanti di altre. Alcune cose sono letteralmente vitali.

Vitali nel senso proprio di Vita: senza di queste, è come se non vivessimo nemmeno. Come se nemmeno esistessimo. Come se il tempo fosse passato soltanto per passare, senza nessun altro motivo specifico.

Darsi delle priorità, lavorare duro, imparare molte cose nuove, leggere libri, vedere film, ascoltare musica, riflettere, scoprire, apprendere, vivere. Pensare, inventare, provare, tentare... ottenere successo, fallire prima e poi riuscire a realizzare le proprie idee. Tutto questo ha fatto Steve Jobs durante la sua vita.

Ma girellando in libreria ho scoperto che ha fatto ancora una cosa ben più degna di nota rispetto alla creazione di Apple, dei mitici computer, di tutto il software, hardware e di tutto quello che ha inventato e progettato di bello, che ha rivoluzionato il mondo ed il modo di fare le cose.

Ha colto al volo l'opportunità più bella della sua vita.

Che fosse un tipo abile e sempre "pronto a cogliere le opportunità che la vita gli presentava davanti", nessuno può metterlo in dubbio visto tutto ciò che ha realizzato. Ma la cosa che mi ha stupito davvero, è che aveva capito proprio tutto: non solo computer e tecnologie, non solo business, non solo technology, non solo soldi e successo. Adesso scoprivo che Steve Jobs aveva catturato l'attimo sfuggente che gli stava offrendo una possibilità bellissima per la sua intera vita futura, anche se certo in quel momento non poteva certo sapere come sarebbe andata a finire.

Ancor prima di aver colto al volo le opportunità che la vita gli offriva per realizzarsi professionalmente, ha colto al volo l'opportunità di lasciarsi stupire dalla vita e di lasciarsi stravolgere la vita da un incontro particolare con una persona particolare.

Non ha esitato. Un solo pensiero, niente di più. Niente barriere mentali, tutte le sue priorità sulle cose che avrebbe potuto fare quella sera finirino immediatamente a 0. Chissà se proprio quella sera si sarebbe dovuto occupare di qualcosa di importante, magari per Apple o per qualche altro progetto.

Ma è una questione di priorità, di vere priorità: si è fidato del suo istinto, più della pancia che della testa

Noi, che avremmo fatto al suo posto al parcheggio?

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