7 dicembre 2021

Gira che ti rigira, siamo sempre lì, ad aspettare la prossima nevicata

E niente. Quando nevica, lo decide lui. E basta.

In questo miscuglio di cose e di situazioni che è la nostra vita, a volte sembra di essere davvero dentro una di quelle palle di vetro, con la miniatura di una città o di un monumento e la neve che, agitandola, cade dall'alto del vetro.

E sembra proprio di starsene nel bel mezzo di quel momento in cui il padrone della boccia di vetro decide di girarla a testa all'ingiù e di agitarla bene bene per far muovere e smuovere tutta la neve.

E se ne sta lì un bel po' aspettando che la riposi ancora su quel mobile di legno scuro, perché gira la testa a starsene "a testa all'in giù". Però è una bella fase, a suo modo: gira tutto, non si capisce niente, gira la testa o gira la terra sotto ai tuoi piedi, o girano le persone intorno a te, o gira tutto insieme, contemporaneamente.

Che poi la neve ricomincerà a scendere lasciando allo spettatore la solita visione che lo rallegra dell'icona "bella" della città sotto la neve, del quieto vivere, dei ricordi che passano davanti a quell'immagine della boccia di vetro con la finta neve.

Ma gira che ti rigira quest'ampolla di vetro, la neve è sempre la stessa e noi restiamo sempre là, fermi. Come se tutto cambi ma mai niente cambi mai davvero. Certo, dentro a quella boccia c'è soltanto una stagione, ed è stato scelto l'inverno innevato per quella vita là dentro. L'estate non esiste, un continuo e perpetuo inverno che si sussegue ad un altro inverno, e nevica solo quando il padrone ne ha voglia, viene, afferra la palla piena d'acqua e la rigira e la scuote. 

Per ognuno, per ogni vita, lo fa soltanto una volta ogni tanto e non si sa perché. Ma decide lui i tempi e i modi. Non vuole farci mai dimenticare il fatto che ne sa sempre più di noi sulla nostra stessa vita, dice "Hei, decido io e basta".  

E a noi non rimane attendere un'altra nevicata, la prossima, che sarà sempre la migliore. Perché le nevicate sono come i figli, l'ultimo è sempre il più atteso. Una nuova nevicata che arriverà nel nostro cuore silenziosamente, di nascosto, di notte nel silenzio totale della natura, facendoci stupire la mattina, aprendo la finestra, e rimanendo sorpresi di cotanta bellezza e maestosità giunta inaspettatamente nei nostri giorni, e venuta a dirci ancora "oggi fermati, è tempo di amare la vita e di non fare altro che amare e vivere".

E fiduciosi e contenti, ci prenderemo ancora a pallate sentendo tutto il ghiaccio della neve in faccia e mangiandola a morsi veri. Come ci mangeremo il sapore della vita che ci attende, morso dopo morso.

6 commenti:

  1. bella immagine: in effetti è una metafora della vita molto azzeccata!!!
    Buona vita

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    1. Sono bellissime le palle con la neve!

      Buona vita a te

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  2. Si, c'è qualcuno che decide lui, e basta. Lo sapevamo prima, lo sappiamo dopo che certe "decisioni" ci arrivano fra capo e collo. Importante é slalomeggiare, quando possibile, tra gli ostacoli, o prenderli di petto se necessario. Fermarsi davanti e rinunciare a combattere mai. E cercare di acchiappare sempre tutto il bello, perché c'è sempre. Anche se ti nevica in autostrada all'improvviso e non hai neanche le catene.

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    1. Grazie per il commento Franco, tutto vero e bello quello che dici, lo condivido. Sono solo sobbalzato sulla sedia stamani quando ho letto "Anche se ti nevica in autostrada all'improvviso e non hai neanche le catene." vistonche dovevo affrontare un viaggio in auto e molti parlavano di neve :)))) ho pensato aiutooo "ora vediamonse succede davvero!" :) Invece no, tutto ok. Avevo le catene ma non sono cosi pratico. Sarebbe stato "un imprevisto".

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  3. Una riflessione interessante, fa pensare.

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    1. Grazie! Se fa pensare, non è poca cosa :) in questo mondo ormai omologato e globalizzato

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