25 ottobre 2009

Il Gesù di Paolo e il Paolo di Gesù

A volte capitano delle cose semplici nella nostra vita, cose pulite, linde, impercettibili. Cosa piccole, ma cose grandi.

E' anche lì che si nasconde la mano di Dio: un Dio Potente che non ama mettersi in prima fila nè in bella vista, che non cerca le migliori strategie per essere primo nei motori di ricerca web del momento, un Dio che se tiene - e che tengono - fuori dalle principali riviste e dai più importanti rotocalchi mondiali, un Dio che non appare quasi mai in tv, un Dio che non alza la voce ma la abbassa fino a divenire silenzio, musica, Amore totale per chi per chi tende l'orecchio impara ad ascoltarla, senza iPod, senza abbonamenti, senza download, senza auricolari.

Un Dio libero. Libero dalle convenzioni, libero dalle parole stesse - sebbene le abbia usate - libero dal cibo - sebbene se ne sia cibato - libero dagli abiti - sebbene li abbia indossati - libero dai giudizi - sebbene sia stato giudicato e condannato nonostante avesse il potere fra le mani di mettere una buona o brutta parola per un giudizio molto più potente - libero dalla voglia di "diventare qualcuno" professionalmente - sebbene abbia lavorato - libero dalle convenzioni - sebbene ci sia nato e cresciuto dentro - libero dalle regole - sebbene le abbia spesso, ma non sempre, seguite. Libero e liberante per chi lo incontrava, sincero e sofferente ma ricco di speranza da elargire a chi se ne volesse riempire la saccoccia: instancabile guaritore di anime e di corpi, camminatore incomparabile dei sentieri umani e spirituali delle nostre anime, sempre pronto all'ascolto, attento a non sprecar parole ma a dire quelle giuste come quando si sta tentando di stipulare un affare.


E' un uomo che quando passa dalla vita un altro uomo la devasta e la amplifica, la spoglia e la distrugge per ricrearla ancor più viva, ancor più carne - ma stavolta benedetta! - ancor più cuore pulsante ma stavolta pulsante d'Amore.

Anche se lo si vuole incontrare è solo Lui che incontra noi, mai il contrario perchè per quanto lo si cerchi, Egli ci anticipa sempre: in tutto e per tutto perchè essendo Egli il primo - e pure l'ultimo - non accetterebbe mai di arrivare per secondo all'appuntamento. E siccome siamo spesso molto impegnati - a fare niente molto spesso, però siamo impegnati - allora è Lui stesso che prende appuntamento con noi, senza avvertirci, lasciando a noi la sorpesa e a Lui l'iniziativa, trafiggendoci quando meno ce lo aspettiamo, quando i nostri occhi sono fissi sulla meta, quando il cavallo va avanti per la sua strada ed è una buona giornata di sole per viaggiare, per trattare i nostri amati affari, per amare le nostre belle donne.

Non importa. Un fulmine, un lampo, un bagliore, un fragore. Ti scuote, ti stordisce. E ti conduce in un nuovo mondo - forse apparentemente sempre lo stesso alla vista degli altri - ma ormai molto, molto, molto diverso dal mondo in cui da cieco ti muovevi in mezzo ai ciechi alla ricerca del niente, alla conquista del niente che era tutto, per cui facevi tutto - per cui ti alzavi presto la mattina e tardi andavi a riposare mangiando pane di sudore - faticando e combattendo.

Ma non per regalarti la pensione ed il relax, anzi. Per metterti ancor più agitazione: perchè adesso vedi bene e vedi il male ed il bene che ti circondano e che sono dentro di te. Scopri l'insopportabilità della morte che cerca di vincere sulla Vita, scorgi la battaglia, ti trovi un'arma in mano tu che cercavi la pace intesa come assenza di sofferenza. Ti ritrovi la Grazia dello Spirito Santo che ti accompagna in modo inspiegabile e potente ed ormai ci sei, nella strada, le stesse pietre di prima, le stesse faccie, niente è cambiato, ma tutto è cambiato. Mani che prima si chiudevano alla guerra e all'egoismo, si aprono all'Amore di un abbraccio e di una carezza, di un'amicizia infranta, di un tradimento accettato ed amato, abbracciato. Mani che si aprono sempre più, come le mani di Gesù, aperte, sempre aperte al mondo, ai bambini quando non erano bucate, ai chiodi del non Amore degli uomini, quando erano trafitte ma mai, mai chiuse, fino alla fine, fino all'ultimo soffio di alito concesso dal Padre.

Mani aperte, mani offerte. Mani che stringono ancor oggi altre mai, voce che tuona e lampa come accadde a Paolo, fulmine che scuote, fuoco che divampa. Debolezza accolta ed amata, conoscenza nuova inaspettata. Stoltezza che diviene tutto. Povertà che diviene ricchezza. Ricchezza che diviene spazzatura. Onori che divengono imbecillità. Orgogli che divengono vergogne. Volontà che divengono pentimenti.

E strade da percorrere, ancora, incessantemente guidati dai chiodi delle mani aperte - quelle mani che ci hanno accolto - strade percorse da altre energie, da altri sapori, da altre gioie, da altri incontri. Fulminati, contenti, sconcertati, consolati, profondamente amati e rinnovati. Verso confini nuovi che non conosciamo.

Mani che non ci lasceranno, che ancora sanguinano per noi, che desiderano ardentemente sanguinare con noi assieme a noi, per vincere la morte e lodare, sempre, la Vita!

(il titolo del post e la foto in alto sono del libro di Salvatore Maurizio Sessa autore anche di www.ildesertofiorira.it, il testo del post NON è tratto dal libro - perchè non vi fate anche voi un giro in alta quota standovene seduti a casa vostra?)

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