8 settembre 2021

Raccontami e soprattutto non scappare

Se vuoi conoscermi, lascia che ti racconti. E ascoltami. 
Se vuoi che ti conosca, raccontami. Ed io ti ascolterò. 

Non credo possa esistere un altro modo di “conoscersi”, assieme a “viversi” che possa far emergere tutto quello che siamo nelle sfaccettature della vita quotidiana. 

Senza conoscersi davvero, è inutile passare del tempo insieme.
Senza scavare un po’, almeno ogni tanto, come possiamo camminare insieme?

Alcune persone quando s’incontrano “sono qualcosa”, sono qualcosa di diverso insieme rispetto a quello che sono ognuno per conto suo. Creano un’atmosfera e un’energia diversa insieme perché le loro particelle reagiscono fra di loro come avviene con gli altri elementi della natura, come per es. gli ingredienti di una ricetta o i colori pastelli usati per dipingere che se mischiati, generano altri colori con diverse sfumature che prima non esistevano.

Siamo noi che blocchiamo questo processo di cambiamento “verso qualcos’altro” e poi, quando ce ne rendiamo conto, ci piangiamo addosso per aver sciupato quel qualcosa di bello che stava nascendo. Ci blocchiamo, vogliamo riprendere il controllo della situazione, non ci apriamo al cambiamento, e non evolviamo mai, rimanendo fermi nello stesso pianerottolo della scala che vorrebbe portarci “alla porta successiva”.

E’ la paura, sono le ferite precedenti mai sanate, sono le storie precedenti mai chiuse, è il timore di soffrire nuovamente, è il non-coraggio di seguire quello che dice il cuore “anche contro la nostra volontà umana”. 

Ed è qua che nasce la sofferenza: la sofferenza esce dai nostri stessi comportamenti e non tanto da quelli degli altri. Siamo noi che spesso, senza rendercene conto, ci facciamo del male da soli e quando ce ne accorgiamo, generalmente, è troppo tardi per rimediare.

La speranza è riuscire ad imparare per davvero, e correggersi.
Lasciare spazio alle cose e lasciare che prendano le forme che vogliono loro, ovviamente entro i limiti di ciò che ci fa stare bene e che riteniamo essere giusto.

La speranza è poter realmente essere perdonati, con l'opportunità di "ricostruire" laddove abbiamo malamente gettato via qualcosa di bello che stava realmente prendendo Vita.

Raccontami cos'è che ti ha fatto male, e non scappare. Parliamo.

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Non scappo. Ma non credo che dall'altra parte ci sia la stessa voglia di conoscersi.

      Ovviamente tu non sai a cosa mi riferisco, una storia recente, una persona che mi manca un sacco non appena ci salutiamo. La sua presenza mi da allegria, spensieratezza e gioia.

      Solo che ho fatto una cazzata... e da quanto mi vuole bene me l'ha anche perdonata. Ho rischiato grosso di perderla, per gelosia. E da una condizione di vantaggio ora mi trovo in una posizione di svantaggio... in cui devo trovare il modo di farmi perdonare e se possibile riagganciare il bello che c'è stato. Solo amicizia, ma bellissima.

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