9 luglio 2021

Aiutare qualcuno (senza che nessuno lo sappia)

Tutti possono aiutare qualcuno in qualcosa.

Forse non c'è davvero niente di piú bello e di piú gratificante di aiutare qualcuno senza che nessuno lo sappia.

Aiutare qualcuno a crescere, a migliorarsi, a diventare chi "ha nel sangue di diventare" e farlo senza chiedere niente in cambio se non la grande gioia di vedere quella persona "realizzata".

Realizzarsi è molto importante nella vita e poco ha a che vedere con concetti come "avere successo", "fare soldi", "avere potere".

Realizzarsi significa "essere contenti di se stessi", "stare bene con se stessi", "essere orgogliosi in maniera positiva di se stessi", "avere una buona idea di se stessi", "avere fiducia in se stessi".

È ovvio che arrivare a questa meta, passare per "crescere in questi punti", prevede anche il realizzarsi nella vita nel "trovare il proprio posto nel mondo" svolgendo un impiego - e dunque guadagnandosi dei soldi ed andando ad occupare una posizione sociale precisa - portando avanti iniziative di cui prendersi la responsabilitá  - contemplando anche la possibilitá di fallire, sbagliare, correggersi, migliorare, ma anche di riuscirci e creare qualcosa di bello da convidere con altri - ed occupare anche posizioni di rilievo e di grande responsabilitá a livello sociale, per il bene di molti.

Non bisogna aver paura di fare e di fare bene. Distruggere persone - criticandole di continuo -, cose, realtá - aziende, luoghi condivisi - senza impegnarsi a costruire "qualcosa di nuovo e di buono" non ha senso. Le stesse energie impiegate per criticare, possono essere convogliate in maniera positiva per "costruire qualcosa di nuovo".

Costruire relazioni nuove, costruire un pezzettino di mondo nuovo, aiutare a costruire un pezzo di mondo di qualcun altro, lasciando il campo quando si capisce che la nostra presenza non ha piú lo stesso senso che aveva ma custodendo, nel cuore, un senso di profonda bellezza per aver combattuto fianco a fianco insieme a qualcun altro.

L'aiuto che si puó dare è ovunque: al vicino di casa che possiamo incontrare, al collega in ufficio che si trova in difficoltá su qualcosa - o anche nella vita privata -, nella famiglia di sangue o con amici di vecchia data o nuovi. Tenendo gli occhi bene aperti, ben presto si potrá constatare che la "famiglia" è un concetto ben piú ampio e grande della sola "famiglia di sangue" che ci ha dato origine, una famiglia grande quanto l'umanitá che ci aiuterá ad uscire da noi stessi, andando incontro all'altro - chiunque sia - smettendo cosí istantaneamente di sentirsi soli e sperduti, ma bensí vivi e facenti parte di un qualcosa di molto piú grande di noi.

Anche quando non ce ne accorgiamo, anche quando ci sembra tutto inutile e senza senso, rimaniamo sempre dentro questo grande progetto vivente, chiamata "umanitá". E alzando gli occhi al cielo, possiamo imparare a sentire sempre questo "battito di cuore che batte sempre per noi e che ci ama da impazzire".

Siamo noi che non ci amiamo a volte - non amiamo noi stessi, non riusciamo ad amare gli altri. Ed ecco che ccade che qualcuno "si affianchi a noi", qualcuno "all'improvviso compare nella nostra vita" e ci aiuta, senza volere niente in cambio, senza nemmeno che ci accorgiamo che ci stia aiutando, lo fa come naturale modo di vivere la vita, come fratello a frattelo, come viandante a viandante, senza chiedere un prezzo, perchè ha giá "la sua paga". Lo fa e basta, lo fa vivendo.

Noi possiamo fare esattamente come costui, nascosti nelle nostre vite, aiutanti di altrettanti senza che nemmeno se ne accorgano. Ma ci siamo, possiamo farlo, lo stiamo facendo anche senza accorgercene. Aiutiamo gli altri e aiuteremo noi stessi, dimenticandoci di noi stessi, e finalmente liberi, riscopriremo il senso profobdo di una vita piena di speranza e "piena di cose da fare".


2 commenti:

  1. Bellissimo post. "Abbiamo già la nostra paga" solo aiutando, con un sorriso, una parola, un post, un commento. Già esserci arricchisce. Entrambi.

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