La frustrazione - il risultato dell'accorgersi di non riuscire a tirare fuori quello che sei

E i pensieri negativi che arrivano a mangiare tutto quel poco che rimane.

Viene a te che "non conti niente" come ai grandi campioni.

Sopraggiunge quando "ti rendi conto di un tuo limite contro cui vai a sbattere". Viene a trovarti quando "pensavi di saperlo fare ed invece non lo sai fare". Viene a bussare alla tua porta quando "non riesci a fare quello che sai che potresti fare".

La fa da padrona quando ti rendi conto "che non riesci a tirare fuori più del 2% di quello che sai fare o che puoi dare in quella circostanza".

Un senso di impotenza e di inadeguatezza sopraggiunge e manda in crisi il sistema.

Anche i campioni a volte spaccano le racchette da tennis "quando non riescono ad essere quello che sono", quando non riescono ad esprimere se stessi, il proprio essere, le proprie capacità.

Esprimersi e riuscire a farlo è una cosa molto importante per chiunque. Ottenere dei risultati concreti, frutto del proprio impegno e della propria dedizione, è altrettanto importante. Collezionare fallimenti può essere molto rischioso e può portarci a vivere finendo mangiati dai pensieri negativi.

Demoralizzazione, tristezza e frustrazione: se non ben gestite, possono buttarci giù di umore finendo per rimanerne vittime, perdendo la nostra libertà di essere come siamo.

Anche il sentirsi frustrati fa parte della vita e del vivere: non bisogna averne paura. La vita è un continuo fare e disfare senza soluzione di continuità. Anche la frustrazione va accolta e gestita. Non siamo i primi a doverlo fare, non saremo nemmeno gli ultimi.