8 luglio 2021

E uscito di lá, avevo una piccola storia segreta da raccontare

Alcune storie rimangono invisibili "a chi non ci vede bene".

E poi c'è la commessa che vende le piadine. 

Ha gli occhi dolci e i modi di fare molto gentili. Se solo sapesse che io vorrei essere li a lavorare al posto suo - a vendere panini - al suono di una musica jazz leggera di sottofondo, senza tensioni, senza ansie che ti mangiano l'anima e la vita.

E lei invece, che prepara le piadine lavorando per un brand non suo, sognando di fare la scrittrice di romanzi rosa. Si vede dai modi che quel lavoro non le interessa poi molto, quasi fosse assente a se stessa. La sera torna sempre a casa custodendo quel suo sogno segreto che ha confidato a poche intime amiche - ma solo da ubriaca, un'ultimo dell'anno - provocando una risata gigante di tutta la comitiva e chiudendo con "ma stavo scherzando!" che la riabilitava improvvisamente tra gli amici "a quella che era e per cui tutti la conoscevano"': una ragazza semplice, talmente semplice che la facevano sentire "come se non valesse niente".

Se solo riuscissi a farle capire, guardandola, che vale molto - varrá molto per qualcuno, varrá tutto per qualcuno, lei varrá "il dare tutto per lei" per qualcuno - se solo riuscissi a darle una scintilla, a darle il via affinchè nasca in lei la voglia di un momento in cui si guardi allo specchio e si dica "Io valgo piú di questo. Pubblicheró il mio libro", sciogliendosi i capelli e guardandosi dritta occhi negli occhi, lei con lei. E finalmente, sentendosi bene con se stessa, almeno per qualche attimo, almeno per qualche istante, sentire che la vita nasconde possibilitá segrete ed inaspettate, ancora da vivere, impossibili fino a poco prima anche solo lontsnamente da immaginare.

E vorrei dirle che proprio questa è fede, continuare a camminare nella vita anche quando siamo al buio e non vediamo piú quale sia il nostro domani. Anche componendo piadine per regalare un momento di ristoro ad un viandante di passaggio, anche svogliatamente, anche distrattamente, ma con un sorriso che regala un attimo di paradiso a quel viandante.

Perchè "dove finiscono le nostre capacità inizia la nostra fede. Una forte fede vede l'invisibile, crede l'incredibile e riceve l'impossibile. Daisaku Ikeda"

2 commenti:

  1. anch'io vorrei essere lì a lavorare al posto suo!!!
    Grazie per le tue riflessioni sempre profonde

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Luigi grazie a te, a volte anche un piccolo commento o un apprezzamento per quel che sifa, sembra una cosa piccola, ma per chi lo riceve puó rappresentare un aiuto importante!

      Sono i gesti piccoli che fanno la differenza.

      Ti auguro una buona giornata.

      Elimina