14 agosto 2020

Che paura che fa, la promessa di un "per sempre"

Scriverlo fa paura. E viverlo?

 La parola "per sempre" mi spaventa, mi soffoca, mi da quasi senso di soffocamente.


Eppure noi viviamo giá in "molti per sempre", non dihiarati, non detti, non promessi, ma realmente vissuti. Per esempio "i per sempre" di fatto dell'amicizia con alcuni amici: nessuno si è mai promesso niente a nessuno, ma sono 25 anni che si va avanti. Mica sempre tutti i giorni di continuo insieme, quello no, ma sempre di tanto in tanto insieme. E passano gli anni e siamo sempre lì. Queato non è forse "un per sempre di fatto"? 

Un per sempre è semplicemente un giorno piu un giorno piu un giorno e via... di seguito. E poi un anno e poi un altro anno... e giorno dopo giorno, diventa praticamente un per sempre. Senza prometterselo, senza nemmeno pretenderlo, nella reciproca libertá e dunque di volta in volta "scelto". È un per sempre che ha vinto molte battaglie, ha vinto e rivinto molti bivi e molta concorrenza ed è cosi di fatto divenuto, tacitamente, un per sempre vissuto, reale, concreto, forte.

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