Mattoni tenuti insieme col sudore delle proprie fatiche. |
E che alla prima ventata di vento buono potrebbero cadere in terra, vittime di se stessi della propria effimera natura e consistenza, quasi, inesistenza.
Ma se stessero per caso in piedi col vento forte, allora dimmi - dimmi tu se lo sai - quanto potrebbe esser resistente ai terremoti e alle intemperie un castello così alto e così bello, quanto potrebbe esso proteggerci da tutte le intemperie ed i problemi di là fuori, quanto potrebbe esser testimone di bellezza e pianto, di lacrime di gioia e di bellezza senza fine e senza tempo - queste quattro mura che ci proteggono "dal freddo"?
Non è bene costruire castelli in aria che poi vengono spazzati alla prima ventata di vento freddo, o castelli che al primo terremoto tornano ad essere quello che erano - pietre e polvere - ma costruire castelli resistenti è un'arte antica e segreta che solo può esserci svelata per dono, custodita nel cuore dei semplici e più preziosa dell'oro fino.
Come facevano, tempi addietro, a costruire questi castelli resistenti che duravano decenni e decenni - se non talvolta secoli e secoli - che non venivano giù nemmeno sotto gli attacchi di armi e cavalieri, che resistevano ad assedi lunghi ed estenuanti, che non cedevano di fronte alle minacce più tremende dei tempi che hanno incredibilmente attraversato a testa alta, senza "batter merlo" e senza sentire sopra di se il tempo e le intemperie del vissuto, ma "rimanendo sempre giovani" - profondamente giovani, senza piegarsi al tempo del momento ma "fermando il tempo attorno a se" - senza cedere alle mode della stagione, ma fermi sui propri principi ed idee, essendo coscienti che in fondo tutto fosse sempre uguale e niente, ma proprio niente, cambiasse mai veramente.
Da questa bellezza senza tempo di una fierezza di chi solo può vivere a testa alta, rimane sempre la certezza che ci sono cose che non hanno tempo, che vivono e rimarranno vive "per sempre".
Ed è per questo, che di loro - dei castelli senza tempo - se ne parla ancora e se ne continuerà a parlare, oggi e anche domani, a quei lunghi pranzi davanti al fuoco, quando i racconti degli anziani muovono la mente per comprendere che la vita è sempre uguale a se stessa, anche se vestita con altri abiti.
Che ci sono state storie "dentro a quelle mura", belle storie, e che ce ne saranno certamente altre, e che questa speranza che mette il buon umore - cosi come la primavera mette il bel tempo dentro di noi con un modo che ci rimane segreto ed inaccessibile, ma vivo e vero - ci dà quell'energia positiva di cui tutti abbiamo bisogno per andare avanti, ogni qual volta ci ritroviamo a chiedere alla Vita "E adesso? Adesso che succede? Ora, che facciamo?".
Ed alziamo gli occhi al Cielo, per sentire una risposta. [Chiedendo che ci sia rivelato il segreto per costruire un castello che duri e viva almeno sette secoli da oggi, e poi altri sette secoli successivi fin quando qualcuno rinnoverà il patto esistente "fra noi e loro", per i secoli dei secoli]
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