O trovano lo chiave o sfondano, ma hanno solo un interesse: entrare e devastare. |
Non so se vi sia mai capitato, non se avete presente anche voi nella pancia quella bruttissima sensazione di essere stati derubati di qualcosa - che sia un amore, che sia un incarico lavorativo, che sia un'amicizia, che sia una preferenza, che sia un bene che avevate faticato ad avere.
È una sensazione pessima, che ti spacca nella pancia, un imprevisto cazzotto allo stomaco ogni volta che ricompare - anche se magari lo sapete da tempo che quella cosa è ormai andata persa - ma ogni volta è come se riceveste di nuovo un pugno allo stomaco e restate senza fiato, in terra, agonizzanti, e col fiato rotto che non riuscite più a respirare.
Provate a vomitare, ma non viene niente, si tratta solo di una reazione del corpo, una reazione istintiva che capita ogni volta che torna alla mente "la sensazione di essere stati derubati, fregati, presi in giro, non amati, disprezzati".
Fa male, è un dolore grande il non sentirsi rispettati, ed il rispetto non si compra né lo si può pretendere o esigere perché se dato soltanto dopo che è stato espressamente richiesto, esso non ha più certo nessun valore né alcun sapore - è come un alimento ormai scaduto, il suo tempo è passato, andava mangiato prima. E lo stesso vale con l'Amore - lo si da e basta, lo si riceve e basta, non lo si può né chiedere né pretendere.
Bisognava che il dono del rispetto fosse spontaneo e naturale e non forzato e istituzionale: a chi o a cosa serve la formalità del rispetto dato per istituzionalità e regolamenti a cui attenersi, certo è quantomeno la base di avere delle regole per "tenere dritte" situazioni, organizzazioni e persone, ma molto lontana dalla Veritá che sempre va a braccetto con la spontaneità.
Hanno trovato la chiave per entrare oppure hanno rotto un vetro e sono entrati "dentro". Fatto sta che hanno capito "come funzionava" e si sono impossessati di ciò che era tuo, sputando addosso alle cose che hanno lasciato li - come se avessero sputato a te stesso - disprezzando ciò che non potevano portare via e lasciando, dietro di loro, una scia di malessere ed inquietudine che sale fino a far venire voglia di rimettere tutto quello che non si ha in corpo, fino all'ultima goccia.
Ti hanno fregato, si sono presi gioco di te.
Ladri del tuo affetto, ladri del tuo tempo, ladri della tua disponibilità, ladri del tuo sapere. Entrano, prendono e scappano, lasciandoti da solo là, con niente fra le mani ed il dolore nella pancia. Che male che fa, quando ci prendono in giro e ci ridono in faccia.
Nessun commento:
Posta un commento