Era la tua voce, che conoscevo. |
Voci che mi hanno condotto fino a qui.
Voci di madri, voci di padri, voci di amici, voci sconosciute che a modo loro mi hanno condotto fino a quest'istante di oggi.
Voci che non sanno di essere state così importanti - per le mie gioie e per i miei dolori - voci a cui a volte ho dato più peso di "quello che avrei dovuto", voci ascoltate troppo distrattamente di cui ho compreso l'importanza soltanto "quando ormai non c'erano più".
Voci che non sento più. Voci che sai solo tu.
Manca la tua voce sai. Quella voce che "sapeva" e che parlava di cose più grandi di noi, cose più alte di tutte le difficoltà, voce che spesso ho avuto la fortuna di ascoltare - una fortuna che mi sono andato a cercare.
Dicono che la "buona sorte" ti venga incontro, se tu t'incammini per la via. Dicono che non venga a casa e ti bussi alla porta, ma che stia sempre sulla strada alla ricerca di chi "sappia ascoltare davvero".
Nella buona e nella cattiva sorte, le buone voci resteranno lì, dentro di te. Per sorreggerti quando cadrai o quando starai per cedere il passo ad un percorso sbagliato.
Voci di chi non può più parlare, di chi non ha mai parola nelle discussioni o nei consessi importanti - o meno importanti. Voci inascoltate - ma sentite. Voci che comunque vada, si faranno sentire
Manca la tua voce, sì, manca. Ma io me la ricordo. Come se tu mi parlassi ora, in questo stesso momento. E forse, la sento ancora.
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