30 aprile 2021

Niente di appariscente, ci salverá (torneremo ancora)

Non ciò che appare, ma ciò ché nella sostanza che non si vede.

Quante volte ci passiamo accanto nella vita, senza conoscerci?

Non approfondiamo, non scaviamo né chi siamo noi né chi sono gli altri. Preferiamo rimanere in superficie, là dove non possiamo "farci male" ma anche là dove non possiamo nemmeno farci realmente bene.

E così finisce che abitiamo sotto lo stesso tetto, dividendo le spese e le bollette, ma senza ascoltare ciò che ci portiamo dentro. Diventiamo estranei tra di noi e talvolta addirittura estranei a noi stessi. Tutte le migliori iniziali buone intenzioni, vanno a perdersi nel niente e ci sentiamo ancor più soli di prima, quando magari molti rapporti e molte amicizie finivano per regalarci più gioia e bei momenti rispetto ad un rapporto che vorrebbe diventare unico e totalizzante, ma che finisce con l'essere la unico e svuotante.

Dov'è finita quella ricchezza che avevamo incontrato? Dov'è andata quella bellezza che assieme avevamo vissuto? Per quale motivo siamo riusciti a trovarsi cosi lontani seppur fisicamente cosi vicini? 

Quale vuoto rimane dal nostro dirsi addio? Con cosa potremo riempire quel vuoto rimasto, quel niente sulla tavola per pranzo, quei discorsi fatti col soffitto di notte, quelle giornate passate nuotando nel niente che sembra aver invaso le nostre quattro mura, ed il nostro cuore intero?

Dove si è nascosto l'entusiasmo dei giorni persi e la voglia di lasciarsi stupire ancora dalla vita?

Che il segreto sia nei dettagli delle pieghe del susseguirsi delle giornate? Piccoli accadimenti, non grandi eventi, ma semplici momenti di pace lieve.

Dov'è finita la vita da vivere - giorni per noi - nascosti chissà in quale canterano di una casa in campagna - cercandoli - in un pomeriggio di primavera autunnale quando fuori fa freddo e piove e pioviggina. Anche se a dire degli esperti - non preoccuparti, li ritroverai - presto tornerà l'estate.


3 commenti:

  1. Magari ci scambiamo visioni filosofiche per blog col vicino di casa che neanche ci saluta sul pianerottolo..

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    1. già, alla fine è cosi. Anzi, a volte forse per questo scriviamo cose sui blog, proprio perchè di "altro" non si può talvolta parlare coi propri vicini.

      Siamo un po' tutti addormentati e viviamo talvolta a compartimenti stagni, perdendoci il meglio degli incontri che ci capitano.

      Saluti, e grazie per essere passato.

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  2. hai centrato benissimo il punto: il segreto sta nei dettagli, nella scoperta dei semplici momenti di pace lieve; il nostro problema principale è che siamo circondati dalla grazia ma i nostri occhi sono incapaci di riconoscerla ed allora andiamo ad abbeverarci alle pozzanghere perché non vediamo la fonte di acqua viva che abbiamo davanti e che potrebbe colmare il vuoto abissale che ci assedia!!!
    Il nemico è dentro di noi non fuori
    Un abbraccio

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