10 gennaio 2020

Filosofie per fare le cose - e filosofie per non farle illudendo se stessi e gli altri di volerle davvero realizzare

Oggi, non domani

Ci sono due scuole di pensiero che si possono seguire per fare le cose.

Una porta alla realizzazione delle cose, l'altra è solo un miscuglio di illusioni ben cucinate e propinate agli altri affinché se ne stiano zitti e buoni.

La prima filosofia comprende:
  • che il contesto esterno sia tutto perfetto per fare quel certo tipo di cosa - "bisogna aspettare che tutto sia perfetto"
  • il porre delle barriere - "prima di fare questo devo concludere questo".
  • il parlare ipoteticamente di quello che faremo - "si sarebbe bello realizzare questa cosa e quella" - si... "sarebbe bello ma quando, dove, come ...?" equivale a dire "non lo faremo mai"
La seconda filosofia comprende:
  • a prescindere dal contesto, accada quel che accada, noi faremo questo - "quando si vogliono fare le cose le si fanno, a prescindere da tutti gli agenti esterni". E resisteremo a tutte le cose che possono capitare nel frattempo, ce la faremo perché vogliamo farcela.
  • il parlare in maniera chiara e diretta - trasparenza nella comunicazione, chiarezza - "realizzeremo questo e quello entro questa data ed inizieremo da oggi"
Diametralmente opposte, portano a risultati contrapposti.

I primi che prendiamo in giro quando parliamo a vanvera, siamo noi stessi.
In secondo luogo le persone che ci vogliono bene e che desiderano vederci felici.
In terzo luogo tutti gli altri.

Pensare in maniera retta porta a parlare in maniera retta, conduce a fare le cose in maniera retta.
Aiutandosi reciprocamente.

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