Quali sono i segreti del successo di Google? |
Chi è più grande ed affermato di te ha per forza qualcosa da insegnarti.
Innazitutto, l'idea. Almeno l'idea iniziale: un'idea vincente, forte chiara, lampante, che non lascia spazio a libere interpretazioni. Un'idea semplice, di facilissimo utilizzo - un prodotto di largo consumo. L'idea è stata certamente alla base del loro successo, indubbio, banale a dirsi, scontato.
Ma non solo l'idea, perché di conseguenza all'idea ne segue l'ottima realizzazione: di belle idee se ne possono anche trovare ma tra il "pensare" ed il realizzare c'è assolutamente di mezzo un vasto mare.
Ma non solo, assolutamente non soltanto l'idea e la sua realizzazione. Perché dopo la scintilla iniziale - che molti cercano, che pochi trovano - ci sono stati anche molti altri fattori:
- disponibilità e apertura alle nuove idee - lasciarsi trasportare dal fiume delle nuove idee - perchè grazie alla "Search" di Google, la scintilla iniziale, Google ha tirato fuori dal cilindro molti altri servizi, non meno utili ed innovativi del primo
- disponibilità e confronto con le persone che compongono l'azienda - orientamento interno all'ascolto reciproco e alle nuove idee che possono interessare tutti, come azienda
- capacità di capire dove va il business e di saperlo ben indirizzare con mosse strategiche adeguate
- mai prendere sotto gamba niente: critiche e nuove idee, ma valutare tutto molto attentamente - capacità di sapersi orientare compiendo scelte giuste, nel momento opportuno, senza perdere tempo
L'idea iniziale infatti, sebbene sia sufficiente per "accendere il fuoco", se non ben elaborata e corredata da molteplici altre idee, non avrebbe fatto diventare Google quello che è adesso, ovvero uno dei colossi mondiali dell'epoca moderna.
Tanto che oggi, solo a pronunciarne il nome sembra così perfetta, grande, indistruttibile e intramontabile che quasi spaventa, giganteggia e "alteggia", quasi padrona di certe sfere del mercato globale. E sembra così lontana da noi, come se fosse il paradiso di ogni azienda che propone prodotti sul web, così irraggiungibile, così perfettamente irripetibile come alchimia di odori e di sapori, da farne davvero un mix perfetto.
Credo che il segreto vero della crescita di Google - e non dello scoppio della scintilla iniziale dovuto certamente in primis, ribadiamolo ancora, all'idea del prodotto - sia proprio l'enorme disponibilità al "nuovo" che i fondatori e tutti i dirigenti aziendali hanno sempre avuto.
Leggendo attentamente "Le dieci verità di Google" si scopre come la filosofia aziendale sia ben pensata, calibrata, equilibrata e allo stesso tempo di ampissimo respiro. A leggere qua, a vedere le foto delle sedi, a scoprire alcuni video sul web, sembra quasi la realizzazione di alcune idee e linee di pensiero di Seth Godin dove il business nuovo viene spesso "proposto dal basso" - come Seth suggerisce in "L'uomo che sussurrava alla scrivania" - e gli ingegneri non vengono solo "impiegati" come soldatini da dirigere e con i quali "divertirsi" - cosa che ahimè avviene in moltissime realtà aziendali - ma bensì ogni nuova idea, anche pensata alla macchinetta del caffè, viene studiata attentamente e se ben valutata, realizzata, cosa spaventosamente grande e decisamente di grandissima potenzialità.
Questa "strana" e moderna potenzialità che può andare, se ben gestita, solo a stra grande favore dell'azienda stessa, è la chiave delle nuove aziende di successo: non soltanto ordini dall'alto - perché dall'alto si vede solo in un certo modo - ma anche reali e concrete proposte dal "basso" - dove si ha un'altra visuale delle cose - proposte non raccolte per dimostrare che "stiamo ascoltando" ma attentamente studiate e valutate. Proposte che spesso a Google, hanno fatto partire nuovi progetti di business da chissà quanti milioni di dollari di guadagno!
Ed è così e soltanto così che si può creare una specie di ricircolo di idee all'interno dell'azienda - dal basso all'alto, dall'alto al basso, dal primo arrivato al fondatore, dal fondatore alle nuove leve - che possono così far nascere reali e concreti sviluppi, pur sempre partendo dal prodotto iniziale. Ed è solo così che si sa dove inizia il business dell'azienda ma non si sa dove finisce, perché non c'è fine alle possibili e reali idee che possono nascere, tenendo comunque sempre in buona considerazione la saggezza dei più "anziani" che possono dirigere con esperienza i più giovani ed inesperti.
Perché del resto è così che ha fatto Google con molti dei suoi dipendenti che hanno proposto qualcosa di interessante da realizzare che accrescesse il business aziendale: hanno ascoltato - capacità e dono molto grande - e addirittura hanno supportato e realizzato queste idee innovative - oppure vecchie ma lette in un'ottica nuova. E' così che Google si è creata un brand positivo, ascoltando, ed è così che ha creato un business ed una filosofia reale - dunque non teorica ma vissuta nella pratica - ben lontana dalle dannosissime idee del business selvaggio, opera di ben altre menti lontane da Google, e dalle sue fortune.
Continuo a pensare che Seth abbia effettivamente ragione quando afferma che "Non hai bisogno di più genio, ma di meno resistenza" perché alla fine è questo il vero segreto di Google: abbattere ogni tipo di resistenza - a partire dai fondatori e via via giù in cascata a tutti gli altri - sostituendo la resistenza alle idee nuove con incoraggiamenti veri e sinceri e muovendo davvero i propri passi verso l'innovazione, a partire dal dentro dell'azienda, fino a raggiungere gli utenti esterni, i quali finiscono davvero per sentirsi coinvolti nelle vicende e nei prodotti di un'azienda di cui in realtà, fanno parte soltanto come clienti esterni.
E' come se si ascoltasse e si motivassero i propri dipendenti ad ascoltare il fiume della creatività nascosto dentro ognuno. E' un totale ribaltamento del pensiero comune che è stranamente guidato dalla staticità e dalla "paura di cambiare". E' come se si offrisse ai propri dipendenti la possibilità concreta di dare sfogo alla propria personale creatività applicata nel contesto lavorativo e da questa trarre per tutti notevoli vantaggi.
Insomma un'avventura entusiasmante, quotidiana, proprio questo è il segreto del successo di Google!
Continuo a pensare che Seth abbia effettivamente ragione quando afferma che "Non hai bisogno di più genio, ma di meno resistenza" perché alla fine è questo il vero segreto di Google: abbattere ogni tipo di resistenza - a partire dai fondatori e via via giù in cascata a tutti gli altri - sostituendo la resistenza alle idee nuove con incoraggiamenti veri e sinceri e muovendo davvero i propri passi verso l'innovazione, a partire dal dentro dell'azienda, fino a raggiungere gli utenti esterni, i quali finiscono davvero per sentirsi coinvolti nelle vicende e nei prodotti di un'azienda di cui in realtà, fanno parte soltanto come clienti esterni.
E' come se si ascoltasse e si motivassero i propri dipendenti ad ascoltare il fiume della creatività nascosto dentro ognuno. E' un totale ribaltamento del pensiero comune che è stranamente guidato dalla staticità e dalla "paura di cambiare". E' come se si offrisse ai propri dipendenti la possibilità concreta di dare sfogo alla propria personale creatività applicata nel contesto lavorativo e da questa trarre per tutti notevoli vantaggi.
Insomma un'avventura entusiasmante, quotidiana, proprio questo è il segreto del successo di Google!
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