Il tuo volto rimane. |
Quando non si riesce a trovare nessun altro modo per andare avanti insieme, non rimane che tagliare.
Tagliare fa male, al momento, ma libera per il resto dei giorni.
Offre nuove possibilità a tutti. Ciò che legato non riesce a stare, allora sia libero.
Il dolore del taglio è di un momento, il beneficio della possibilità di riavere degli spazi sarà pienamente goduto e compreso soltanto nel tempo, impossibile sull'istante.
Il dolore di un momento, per un beneficio di lunga durata è un prezzo pagabile da chiunque, desiderato da alcuni, perché dona libertà.
È il dono degli amati non più amati, che compreso ormai di non esser più amati, gettano via ogni traccia dell'amata. Ma non per voler male di lei, anzi, bensì per avere questo dolore di un momento, una ferita temporanea, rispetto al dolor per sempre di non esser ricambiato, né compreso, né amato, e forse addirittura schernito e deriso in mezzo a compagni e compagne di bravate.
Non per non amore, ma per amore che ci sceglie di gettar via le prove dei propri sentimenti, che pur permangono indelebili, incancellabili.
Non vi sia dunque paura, ciò che conta di più e per davvero, rimane intatto perché inaccessibile ad alcuno.
Niente è cambiato. Il filo, rimane.
E anche il fatto che tu non ci sei. Anche se ci sei - come se tu non potessi o forse non volessi del tutto - misteriosamente - andare via. Così come il tuo volto, che rimane qui, nitido e presente, davanti ai miei occhi.
Perché l'Amore - ovunque - è discreto, non fa scena, comprende tutto mantenendo un profilo bassissimo, ed i toni smorzati.
RispondiEliminaEvita i riflettori preferendo il lavoro oscuro ma necessario.
Si nutre di un circolo vizioso condannato a rincorrersi. Il tuo famoso "filo che rimane"
“Non morirà, e voi lo sapete” (Alessandro Baricco - Seta)
Parole da incorniciare!
EliminaNon aggiungo altro e grazie per averle scritte.