17 marzo 2020

La regina del nord la sta aspettando

E venne un messo e disse "La regina del Nord la sta aspettando".

Feci finta di non capire, intimando al messo che nelle settimane precedenti avevo personalmente inviato dei messi alla regina, ma tutti erano ritornati senza alcuna risposta.

Anche il messo fece finta di non comprendere le mie parole e ripeté "La regina del Nord la sta aspettando". Dal suo sguardo fermo e dalle sue parole, compresi che si trattava di verità.

Feci allora sellare il cavallo e partii di buon mattino alla volta del regno della regina del nord. Alla notizia, in molti nel castello furono stupiti e molti preoccupati, perché decisi di andare da solo fino al regno della regina. Non si trattava d'incoscienza bensì del fatto che non c'era un minuto da perdere.

Mi accolse nella sua reggia ricca di lampadari e di ornamenti vari. Rimasi colpito dalle sedie e soprattutto dalla sedia del suo trono: era dorata e molto bella alla vista. La regina del nord aveva uno sguardo molto bello e lunghi capelli neri. Il suo colore preferito non era il bianco o il rosso come la maggior parte delle regine, bensì il nero. Molti la criticavano per questo sua atteggiamento e le ripetevano che con quei colori addosso, non avrebbe trovato un re per il regno, ma ella non si curava di questi discorsi, e vestiva come voleva. Era una donna forte.

Quando entrai nella sua dimora, mi sentii come a casa. Mi piacque molto quel primo ingresso e subito mi corse incontro festeggiandomi il suo cane che mi mostrò subito simpatia ed accoglienza.

Rimasi tre giorni al castello della regina del nord e non capii se in quei tre giorni ella mi fece qualche strano sortilegio, perché ne uscii diverso e provato: capii che mi aveva toccato il cuore, non comprendendo come. Ed allora ricordai le parole di quell'anziano che un giorno mi disse: talvolta è più pericolosa una donna di un nemico dichiarato in guerra perché quando un cavaliere ti fronteggia in battaglia con la spada, ed ha la faccia dura, è più facile non farsi colpire al cuore di quando una donna ti guarda e ti desidera, e senza che tu capisca come, già ti ha sfiorato il cuore con la sua lama, che può ucciderti o può darti nuova vita.

Dormii con lei e visitammo alcuni luoghi piacevoli del regno del nord, ma non fu quello che mi colpì. Mi colpì il suo sguardo che mi percorse dentro arrivando fino alla pancia, ma più in profondità dello stomaco, raggiungendo un punto segreto del mio corpo. E capitò che quando me ne andai dal suo regno, per fare ritorno al mio, piansi per tutto il viaggio di ritorno, come un bambino, nascondendomi dai passanti perché piangere non si addice certo ad un re, e sarei stato additato come un debole incapace di guidare il proprio regno. Ma sentii quel pianto come purificatore, e mi lasciò una leggerezza ed una novità interiore che già in passato avevo incontrato in altre occasioni, durante alcune guerre ed in certi incontri.

Non compresi in quel momento né il perché, ne come ciò accadde ne cosa significava per la mia vita. Fu una cosa spontanea e liberatoria, che mi fece stare bene. L'unica cosa che compresi è che avrei voluto rivedere il giorno dopo la regina del nord, e passeggiare ancora con lei ed il suo cane per strade sconosciute del suo regno.

scritto il 19 ottobre 2012

- dopo il matrimonio di un mio amico e il successivo viaggio in Polonia -

Alla vita vissuta.
Sempre sempre "viva la vita".


Nessun commento:

Posta un commento