13 luglio 2020

Vivere per vedere. "Vedere", per vivere davvero.

Ciò che è bello, emana bellezza.

E si può parlare della bellezza senza mai nominarla e parlare della verità senza menzionarla mai.

A volte non bisogna per forza andare "dritto per dritto" ovvero affrontare le questioni di petto, perché non sempre è la strada giusta da seguire. Talvolta si può parlare delle cose, anche senza parlarne, dimostrarle anche in assenza di dimostrazioni esterne.

Se sono vere, esse torneranno certamente, e lo faranno nella loro essenza più pura possibile - troveranno la luce prima o poi.

Tutto con il tempo si dimostra e non è bene forzare la mano. Ci sono cose che nascono senza volerlo, altre cose che si cerca in tutti i modi di farle andare bene e di farle crescere, che proprio non vanno bene, e ce ne dimentichiamo presto.

Ci sono visi che pur essendo quelli "prescelti", non sono mai comparsi nelle notti - perché no? - e visi di persone che con me non c'entravano niente, che non facevano parte della mia vita, che non erano previste e che sono rimasti lì, in un luogo dentro di me, che sono entrati nei miei sogni, e soprattutto, che non se ne vogliono più andare. Siete i benvenuti.

Ma ciò che sembra deciso, accadrà certamente, visto che non dipende solo da me o da qualcun altro, era semplicemente scritto che accadesse, e così è stato. Difficilmente comprensibile da menti dedite alla logica matematica e al "procedimento per induzione", sembra scontato per chi fa delle "connessioni" il proprio pane quotidiano.

Qualunque sia il motivo di tale "connessione" creata, essa esiste ed ha una sua vita, una nascita, un vivere e chissà, forse anche una morte già fissata. Chi vivrà, vedrà.

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