Scrivere, non è che leggere |
Non dimenticarlo mai.
Hai poco tempo a disposizione.
Sembra di avere tempo, ma passa veloce, giorno dopo giorno e ci ritroviamo a collezionare anni come se fossero ore.
scritto il 15 agosto 2013
Leggere, da uno spartito antico, ma sempre nuovo, per poter riscrivere quel che qualcuno ha sicuramente già scritto o già pensato.
Sfogliane altre pagine e riempi quelle bianche, anche con disegnini o tratti che ti vengono in mente. Magari fra mille anni penseranno "vedete, esistevano i dischi volanti anche a quell'epoca", ed invece era solo un tratto casuale di un pomeriggio annoiato, ma è meglio non rivelarlo - lasciamoli con le loro elucubrazioni, che si divertono.
Mai togliere un'illusione, a chi si illude. Altrimenti che gusto c'è?
Anche loro - i nostri successori - rileggeranno le nostre tracce del passato, e non ci capiranno niente di niente. Che ne sanno loro, se non quello o la sola piccola interpretazione che gli fornisco, ammesso che un'interpretazione ci sia. Che facciano il loro mestiere, se lo sanno fare.
Rileggere le tracce, se ce ne sono.
Anche loro - i nostri successori - rileggeranno le nostre tracce del passato, e non ci capiranno niente di niente. Che ne sanno loro, se non quello o la sola piccola interpretazione che gli fornisco, ammesso che un'interpretazione ci sia. Che facciano il loro mestiere, se lo sanno fare.
Rileggere le tracce, se ce ne sono.
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