La formalità è principio di falsità

formalità, utile se desse la "reale forma"

"Essere formali" sembra quasi un sinonimo di "essere servili". Non è di servi che abbiamo bisogno, ma di reale umanità incarnata.

La formalità è l'amica prediletta della falsità: là dove ci sono formalismi da seguire, dove ci sono convenzioni, dove "per rispetto" si accoglie una persona, là serpeggia e padroneggia la falsità.

  

Ben diverso è l'Amore. L'Amore spesso non ama i formalismi ed i conformismi, gira lontano da dove "si fanno le cose perché vanno fatte" o "si fa tanto i perbenisti o i gentili quando invece si pensa di quella persona tutto il contrario"

scritto il 14 aprile 2010

E' la differenza che passa tra il voler essere gentile e semplicemente "essere gentile", per semplice gentilezza. Questo implica l'essere gentile sempre, con chiunque, verso chiunque, non essere gentili con chi "ci può far qualcosa" o con chi "ci deve qualcosa" o con chi "potrebbe farci o darci qualcosa di buono".

Essere gentili per essere gentili, perché la gentilezza sia un modo naturale di incontrare un altro se stesso, un altro se sparso per il mondo.

Essere liberi dalle categorie, dalle "diversità", dalle classi sociali, dal potere economico e sociale: "essere" gentili e non essere cortesemente e freddamente formali, è diverso, quanto una giornata di sole al mare e una giornata di pioggia e vento freddo, d'inverno.

Ci sono persone che quando ti parlano, quando si rivolgono a te, che tu sia un dirigente d'azienda o che tu sia un senza tetto, essi ti considerano sempre e solo un uomo, e guardandoti negli occhi, vedono soltanto un altro se stesso nel mondo, uguale, identico, paritario, senza classifiche né gerarchie. Questa è la vera libertà liberante, che parla di un altro mondo, che ancora deve prendere il suo spazio ed imperare: il mondo dell'Amore, incondizionato, non governato da gerarchie economiche, politiche o gerarchie di autorità. Il contrario preciso, di questo mondo in cui stiamo vivendo, decisamente non giusto.